Il plastico modulare è composto da diversi moduli singoli di misura standard 120x80 cm, secondo lo schema indicato nelle norme di costruzione. Il plastico è controllato attraverso lo smartphone con una centralina Roco Z-21, con adeguato booster di supporto. Grazie alla realizzazione attuale – seppur sempre in via di aggiornamento - si è arrivati ad uno sviluppo complessivo di 22 moduli (più i cappi, le curve, e gli elementi di raccordo), pari a più di 30 m lineari di plastico (più o meno 6 km di binario di corsa al reale, con la possibilità di far circolare in sicurezza fino a 8 treni su 12 sezioni di blocco). Ogni modulo è di proprietà dei singoli soci, e la configurazione modulare permette una struttura più resistente al trasporto e meno difficoltosa da mettere in opera. In linea di massima, il plastico si compone da una linea a falso doppio binario con cappi di ritorno e curve opzionali in base alla configurazione; non sono presenti sfondi in modo da rendere fruibile il plastico da entrambi i lati. Tutto il tracciato è dotato di palificazione ultra dettagliata ma senza la catenaria, per rendere più semplice gli interventi. Su gran parte dei moduli è presente un tracciato per le auto creato a partire dal Faller car system ampiamente rimaneggiato.
Il tracciato incorpora dapprima la nuova stazione di “Biviglio” realizzata in tre moduli dai soci Beppe Ravasio e Marco Ponzoni. Da notare l'estremo realismo del contesto e degli edifici, con l'interno della stazione completamente arredato. Nei moduli è integrato un sistema per la circolazione di automezzi e bus con la fermata dotata di pensiline, anch'essa autocostruita. Si prosegue con quattro moduli che riproducono “Biviglio scalo”, uno scalo merci che comprende una rimessa ed un fascio di quattro binari per la sosta e la composizione dei convogli, uno dei quali adibito a binario di programmazione. Spicca la torre di controllo del movimento, in pieno stile razionalista, completa di banco di manovra illuminato.
E’ presente una dettagliatissima raffineria AGIP – pure illuminata - realizzata da Beppe Ravasio e Luigi Piromalli su tre moduli. Un vero intrico di tubi, cisterne e una torre per bruciare i gas di scarico, realmente funzionante. E’ possibile accoppiare una vasta area per la logistica da tre moduli, curata da Marco Ponzoni. Questi sono in fase di ultimazione da parte del gruppo a causa della prematura scomparsa di Marco. Il modulo jolly riproduce una stazione di servizio con annesso autolavaggio, sovrastante un locale notturno (con relativa pittoresca fauna), entrambi corredati da attraenti animazioni. Il rifacimento del modulo, dallo scomparso socio Francesco d’Abramo, è stato curato da Beppe Ravasio Completano il tracciato due inediti moduli montuosi, a cura di Andrea Barrica, in fase di, purtroppo lenta, costruzione.
Seguono ben cinque moduli realizzati da Claudio e Carlo Brambilla che riproducono un paesaggio tipicamente brianzolo, dove la ferrovia attraversa cascine e zone agricole; la linea si divide passando sotto un grazioso e curato paesino in collina, dove è presente anche una piccola fermata con doppio binario, ed infine attraversa il fiume con un ponte in pietra e un più recente a travata metallica.